COMUNITÀ INTERNAZIONALE |
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Diario / VENERDÌ 29 GENNAIO 2016 |
Padova, Sala Paladin ![]() |
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Miliardi di persone sono entrate nella storia del mondo Le conseguenze della globalizzazione nel sud-est asiatico |
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![]() ![]() Flavio Zanonato spiega che l'idea di questo approfondimento è nata con la vittoria di Aung San Suu Kyi, segretario generale della Lega nazionale per la Democrazia in Birmania, che alle prime elezioni libere dopo 25 anni ha ottenuto la maggioranza parlamentare nel novembre dello scorso anno. Un fatto importante non solo per la Birmania, ma anche per tutta l'area geografica, conferma Goffredo Bettini, collega di Zanonato al Parlamento europeo, nel quale è membro della Delegazione per le relazioni nel sud-asiatico. Si è aggiunta, imprevista, all'inizio di gennaio - nota ancora Zanonato - la notizia che la Corea del Nord dice di aver condotto con successo un test con una bomba all'idrogeno, la bomba H. Ci sono dei dubbi, ma l'area dell'epicentro del terremoto registrato in Corea del Sud e in Giappone coincide infatti con quella dei test nucleari nordcoreani precedentemente effettuati. Così alle novità politiche in Birmania si aggiungono le preoccupazioni militari in Corea del Nord. E non ci può lasciare indifferente il fatto che in queste settimane siano finite le sanzioni che isolavano l'Iran e che sia cambiato conseguentemente lo scenario dei rapporti nella geografia dei produttori di energia. Tutti fatti che toccano da vicino non solo i governi, ma i cittadini, perché ormai le ripercussioni sono globali. Però l'incontro si apre proprio sul tema di maggiore impatto sociale, quello dell'immigrazione: scelta azzeccata, che Zanonato è Mabel Lanorio Malijan, che dice di sé: "Occhi a mandarla, naso a patata, pelle abbronzata: orgogliosamente filippina". È laureata in Scienze della comunicazione, "però faccio tutti i lavori", da quando è a Padova ormai da 15 anni. "Come me, il filippino che fa sgambettare il vostro cane o la filippina che vi prepara da mangiare può essere proprio un laureato. Nel mio paese il tasso di alfabetizzazione è del 97,5 per cento e l'accesso all'università è di massa". Sono 100 milioni gli abitanti delle Filippine; ora possono contare su un'economia in crescita e questo li sta aiutando a restare in patria. Mabel Lanorio Malijan ha fatto parte della Commissione stranieri del Comune di Padova, che la giunta leghista non ha rinnovata, ma non è il danno peggiore: "Molto peggio è aver considerato i mediatori culturali nelle scuole una spesa extra e averli eliminati, così l'unica vera barriera, quella linguistica, diventa insopportabile per i bambini filippini e non solo". Le Filippine non sono l'unica economia in crescita nel sud-asiatico; è anzi l'intera area dell'Indocina che cresce a ritmi importanti, riferisce l'europarlamentare Goffredo Bettini. La globalizzazione - osserva ha creato enormi problemi per quanto riguarda la governance democratica, però miliardi di persone sono entrate nella storia del mondo. In Indocina in particolare le popolazioni stanno meglio rispetto a vent'anni fa e i loro paesi stanno uscendo dagli standard della povertà. Certo non c'è un paese che possiamo definire democratico secondo i nostri modelli, dice Bettini, però non c'è generalmente persecuzione. Il cuore buddista della loro cultura si sente e si vede con la ricerca della "giusta via" e gli insegnamenti di Confucio si ritrovano in una diffusa autodisciplina. Il quadro offerto da Goffredo Bettini è variegato, specifico per ciascuno di questi paesi: Laos e Cambogia, Vietnam (dove il 70 per cento della popolazione ha meno di trent'anni e dunque il passato è storia e non pesa), le Filippine, la Birmania (si è aperta perché la chiusura l'avrebbe legata mani e piedi alla Cina), la Tailandia. La domanda finale - dopo aver descritto il sud-est asiatico - è per gli europei: lo sviluppo fa senza la politica, non è che la nostra democrazia stia diventando un lusso? |
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ci-106 27 febbraio 2016 |
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