COMUNITÀ INTERNAZIONALE

GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE 2014

Conferenza al Senato della Repubblica
La Corte penale internazionale
speranza per la pace e per i diritti

I vent'anni di "Non c'è pace senza giustizia"
Compie vent'anni l'associazione "Non c'è Pace senza Giustizia", un'organizzazione nata con lo scopo di sostenere l'istituzione di un tribunale penale internazionale permanente. Per l'occasione giovedì 13 novembre il Senato della Repubblica ospita la Conferenza XX Anniversario di 'Non c'è pace senza giustizia': Sfide e Opportunità per la Corte Penale Internazionale.
La conferenza, oltre alla finalità celebrativa, ha lo scopo di esaminare l'interazione tra i due pilastri fondamentali dello Statuto della Corte penale internazionale: cooperazione e complementarità, nonché le crescenti difficoltà attinenti che la CPI si trova in questa fase ad affrontare. C'è infatti la necessità - come ha scritto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - di "approfondire il dibattito sugli strumenti più adatti a garantire un efficace, celere ed equilibrato esercizio della giustizia penale internazionale. Le spesso drammatiche vicende dell'attualità internazionale ci rammentano come la promozione della pace, della democrazia, dei diritti umani e delle libertà civili, passi anche attraverso il superamento della sfida costituita dal rafforzamento, al livello transnazionale, delle regole dello stato di diritto".
La conferenza di svolge nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, sede della Presidenza del Senato. Ed il presidente del Senato, Pietro Grasso, definisce il Corte Penale Internazionale "un'istituzione chiave per l'ordine internazionale contemporaneo, una speranza per il futuro dei popoli, per la pace, per i diritti e la giustizia". Un'istituzione di cui l'Italia può andare fiera perché lo Statuto per stabilire la Corte Penale Internazionale è datato Roma, 17 luglio 1998: lo firmano 120 Paesi; entra in vigore l'1 luglio 2002. Oggi ne sono parte 122 Stati di ogni regione.
"L'Italia - conclude il presidente Pietro Grasso - crede senza riserve nella Corte ed è aperta ad ascoltare, parlare e trovare soluzioni ai problemi. Sono convinto che la dedizione e la profondissima competenza delle personalità qui riunite oggi, contribuirà in modo significativo al dibattito sul futuro della Corte e della giustizia penale internazionale. Ringrazio coloro che della Corte sono stati promotori e coloro che la fanno procedere con la loro quotidiana fatica. A voi devo la gratitudine non solo di un rappresentante dell'istituzione e del Paese in cui ci troviamo, ma anche di un uomo che con le sole armi del diritto e della tenacia ha dedicato alla giustizia, ai diritti, alla pace e alla ricerca della verità una vita intera di impegno e di speranza".

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ci-097
26 novembre 2014
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Tino Bedin