CADONEGHE |
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Diario / VENERDÌ 26 MAGGIO 2017 |
Rassegna di cinema, letteratura e lavoro ![]() |
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Non bastano "30 minuti per raccontare vita e lavoro a Nordest" Lettura e romanzo di Massimiliano Santarossa |
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![]() ![]() "Padania. 30 minuti per raccontare vita e lavoro a Nordest" è il titolo della lettura fatta da Massimiliano Santarossa, anticipazione della la presentazione del suo omonimo romanzo. Mentre legge scorrono immagini del consumismo e soprattutto degli "scheletri" architettonici ed urbanistici dell'industrializzazione spinta nel nord italia ed in particolare in Friuli. "L'approdo della rassegna di Cadoneghe - annota il regista Michele Angrisani - è proprio il nostro territorio, il Nordest in cui la "locomotiva" del successo economico ha fermato da tempo la sua corsa, facendo emergere cosa si nascondeva dietro i traguardi del benessere apparentemente diffuso". Massimiliano Santarossa è nato nel 1974 a Villanova (Pordenone). Ha pubblicato i libri "Storie dal fondo" e "Gioventù d'asfalto" per Biblioteca dell'Immagine; "Viaggio nella notte" e "Il male" per Hacca edizioni; "Hai mai fatto parte della nostra gioventù?", "Cosa succede in città" e "Metropoli" per Baldini&Castoldi. "Padania" segna il suo ritorno al realismo letterario. Per il teatro ha scritto lo spettacolo "Solitari, Padani, Umani?". Angrisani annota questa frase di Pier Paolo Pasolini: "Non è affatto vero che io non credo nel progresso, io credo nel progresso. Non credo nello sviluppo. E nella fattispecie in questo sviluppo. Ed è questo sviluppo che dà alla mia natura gaia una svolta tremendamente triste, quasi tragica". E conferma: "Le parole e le immagini di queste tre serate ci fanno vedere qual' è la svolta tragica prefigurata dalle parole di Pier Paolo Pasolini". C'è tuttavia un non detto - né con le immagini, né con la letteratura, né con le testimonianze - in questa prima rassegna sul lavoro: per la stragrande maggioranza dei veneti e dei friulani la vita negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso non era certo gioiosa e non per colpa della guerra. Era l'organizzazione del lavoro agricolo fatto di mezzadri e braccianti, senza diritti e senza casa, senza istruzione e senza medicine, che rendeva "tragica" la condizione di milioni di persone che a centinaia di migliaia hanno infatti continuato ad emigrare anche in quei decenni. Per questo quella generazione ha abbracciato con entusiasmo (acritico, certo, ma giustificato) la trasformazione del loro lavoro. Utilizzare il ricordo aiuta a capire molto più a fondo che se si utilizza il senno di poi. Si può anche partire dal senno di poi, come è stato fatto in questa serata, ma per un percorso a ritroso che dia voce a tutti i protagonisti. La lodevole iniziativa del Comune di Cadoneghe e l'encomiabile impegno di Enrico Scacco avranno - è stato assicurato - un seguito. |
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ca-145 16 giugno 2017 |
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