CADONEGHE |
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Diario / VENERDÌ 12 MAGGIO 2017 |
Rassegna di cinema, letteratura e lavoro ![]() |
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Gli ingredienti della "zuppa del demonio"
Si inizia con la documentazione della trasformazione industriale |
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![]() ![]() Progettazione e realizzazione dell'iniziativa sono state seguite in particolare dal consigliere comunale Enrico Scacco, che guida l'appuntamento e lo presenta. "Quella di stasera è l'inaugurazione della rassegna cinematografica sul tema del lavoro, che si sviluppa in tre date: - venerdì 12 maggio con "La zuppa del demonio" di Davide Ferrario, un documentario sull'ambigua utopia del progresso che riprende nel titolo una famosa frase di Dino Buzzati riguardo il lavoro negli altiforni; - mercoledì 17 maggio con "Polvere. Il grande processo dell'amianto" di Niccolò Bruna e Andrea Prandstaller. Il 70% della popolazione è esposto a questa fibra cancerogena. A Torino è ancora in corso il processo contro la multinazionale Eternit, nel quale si è passati da omicidio volontario a omicidio colposo per imprenditore Schmidheiny; - venerdì 26 maggio con la lettura del libro "Padania. Vita e morte nel nord Italia", un viaggio antropologico nelle brutture del produttivo nord Italia attraverso una poetica quasi pasoliniana. Sarà presente l'autore Massimiliano Santarossa che leggerà estratti del testo". Enrico Scacco si sofferma anche sulle motivazioni della rassegna, che come filo conduttore ha il titolo "Un posto sicuro. Rassegna di cinema, letteratura e lavoro". "Il lavoro - si chiede Enrico Scacco - nobilita l'uomo o lo uccide? E il tempo del lavoro, che occupa buona parte dell'esistenza, libera la nostra creatività o scandisce momenti che non ci appartengono? Mai come oggi il tema del lavoro è così cruciale nella vita di tutti noi: il lavoro che manca, il lavoro che cambia, il lavoro che aliena… Dubbi e interrogativi cambiano velocemente, scaturiscono da una contemporaneità talvolta difficile da decifrare. Parlare e confrontarsi sul lavoro in questo momento storico, con l'aiuto delle chiavi interpretative del cinema e della letteratura, appare quasi un dovere etico, prima ancora che un'occasione di incontro e di dibattito. L'Amministrazione comunale di Cadoneghe crede molto in questo progetto, che ha deciso di sostenere e finanziare avvertendone quasi l'urgenza culturale. Pensiamo soltanto a quanti e quali cambiamenti radicali hanno recentemente modificato, anche nel nostro territorio, il concetto stesso di lavoro: in pochi anni sono scomparsi stabilimenti storici come la Grosoli e le fonderie Breda, che per decenni hanno condizionato, nel bene e nel male, la vita di migliaia di famiglie, e quindi il tessuto sociale e l'urbanistica stessa della città. "Un posto sicuro" ci offre un percorso che forse rappresenta l'occasione per ripensare o per pensare in termini nuovi a questi cambiamenti. A Michele Angrisani, curatore del progetto, alla Cgil di Padova e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa iniziativa va il nostro sincero ringraziamento, per aver saputo sintetizzare in una proposta ricca e coinvolgente temi tanto affascinanti quanto attuali". Sul titolo della rassegna interviene il regista Angrisani: "La grande fabbrica non era solo un sito di lavorazione. Attorno ad essa si sviluppava un'intera comunità che si modellava su quei ritmi di lavoro. Un posto sicuro, si diceva una volta, intendendo la stabilità sia professionale che del luogo attorno a cui scorreva la vita di tanti, simili a pezzi di produzione". E del film di stasera Angrisani anticipa che "La zuppa del demonio" ci permette, "attraverso lo straordinario patrimonio documentario del cinema d'impresa, di capire qual' era il concetto di "progresso" dell'industria italiana dal dopoguerra fino agli anni '80. Ma non solo. Dietro l'entusiasmo contagioso di una prospettiva di sviluppo collettivo, scorrono i segni delle future derive in termini economici e, in modo particolare, di costi umani. È necessario capire com'era il lavoro e osservare cosa è diventato oggi e come ha modificato la nostra esistenza". Il film è un originale ed evocativo montaggio di documentari istituzionali, film prodotto, spot, caroselli, documentazioni sociali, realizzati da industrie e aziende di tutto il territorio italiano. Compaiono: Fiat (Torino), Martini&Rossi (Torino), Olivetti (Ivrea), Ferrero (Cuneo), Ansaldo, Italsider (Genova), Breda, Pirelli, Innocenti, Edisn, Marelli, CGE editoria (Milano), Necchi (Pavia), Montecatini (Ravenna, Marghera, Ferrara), Barilla (Parma), Piaggio (Pontedera), ex Italsider (Bagnoli, NA), ILVA (Taranto), Eni (Basentana), il polo chimico di Priolo e Augusta (Sicilia), e ancora il tessile di Schio, Biella e della Bergamasca, le grandi opere civili (autostrade, centrali elettriche, la metropolitana) e il lavoro italiano nel mondo, con contributi da Recchi, Impregilo e EnI (con un documentario firmato Bernardo Bertolucci). |
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ca-144 16 giugno 2017 |
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