CADONEGHE

Diario / DOMENICA 2 APRILE 2017

Adesioni in crescita: quest'anno sono 172
La convenzione del più numeroso circolo
del Partito Democratico

Deve continuare il tradizionale impegno a "tenere insieme"
la comunità

   È la domenica della convenzione per il Partito Democratico a Cadoneghe, e non solo a Cadoneghe: gli iscritti si riuniscono per discutere e votare su chi far partecipare alle Primarie già fissate per domenica 30 aprile. A fine mese voteranno tutti i cittadini che lo vorranno; oggi votano solo gli iscritti. Una volta questo appuntamento si chiamava congresso, anche a livello locale. Il nome è rimasto a livello nazionale e infatti all'ordine del giorno ci sono le mozioni congressuali. Cadoneghe non è un circolo fra i tanti per il Pd padovano: con i suoi 172 iscritti è infatti il più numeroso della provincia di Padova. Lo sottolinea nel breve saluto iniziale il segretario di circolo Mauro Giacomini. Ci si ritrova per l'occasione fuori dalla sede del partito, cioè fuori dalla "Casa del lavoratore" di via Gramsci: l'appuntamento è infatti nella Sala Calvino nel palazzetto della Biblioteca civica "Pasolini": un luogo che vuole sottolineare l'importanza dell'appuntamento e magari invogliare ad assistere anche a chi non è iscritto e desidera informarsi sul partito.
A fare da garante per il Partito provinciale, poiché ci sono adempimenti formali da compiere, come l'elezione dei candidati all'assemblea provinciale, c'è Leopoldo Marcolongo: è stato sindaco di San Giorgio in Bosco e con lui ho collaborato fin dalla mia prima legislatura, quando ero senatore dell'Alta Padovana. Ad organizzare i lavori dell'assemblea c'è invece Daniele Toniolo, presidente del Consiglio comunale di Cadoneghe.
La candidatura di Andrea Orlando è presentata da Gianluca Gaudenzio, già consigliere comunale a Padova e dirigente provinciale del Partito. La mozione di Matteo Renzi è illustrata da Alessandro Bisato, sindaco di Noventa Padovana e candidato alla segreteria regionale del Partito. Per la mozione di Michele Emiliano, presidente regionale della Puglia, non è arrivato a Cadoneghe nessuno: si incarica Daniele Toniolo di fornire gli elementi essenziali di valutazione leggendo alcuni estratti della mozione.
Tocca agli iscritti. Sono abbastanza ma non tutti; qualcuno verrà poi a votare. Gli interventi sono tutti a sostegno della mozione di Matteo Renzi: propositivi in genere, anche se non mancano asperità in qualcuno che "rimpiange" l'occasione persa - secondo lui - del referendum costituzionale del 4 dicembre. Sul punto la lettura dei fatti potrebbe essere capovolta, ad esempio richiamando quell'avventura come decisiva nella frammentazione del Partito e quindi nel suo impoverimento almeno culturale. Ed effettivamente alcune assenze all'assemblea raccontano più degli interventi: qualcuno ha avuto paura di sentirsi non a casa sua. In effetti al voto che conclude l'assemblea partecipato 95 dei 172 iscritti: Matteo Renzi ottiene 56 voti, Andrea Orlando arriva a 39; Michele Emiliano (inevitabilmente vista l'assenza) non prende neanche un voto. Cadoneghe riflette - come in molte altre occasioni - l'orientamento nazionale.
Più che sui voti espressi e la loro distribuzione, mi pare importante che il Circolo Pd di Cadoneghe cerchi di capire le 77 assenze: non è per il numero, ma per il momento in cui avvengono, cioè nella fase di riposizionamento del partito dopo il distacco di una parte storica. Il Partito Democratico è stato fondato per unire e qui a Cadoneghe questo spirito dovrebbe sempre prevalere, anche al di là delle questioni di carattere nazionale. La capacità di "tenere insieme" è stata ed è - tra l'altro - il fondamento delle amministrazioni comunali di Michele Schiavo, ora, e di Mirco Gastaldon, in precedenza.
Fatto questo si può comunque essere sereni: il Pd è l'unico partito che continua a fare i propri congressi, che utilizza procedure democratiche per la selezione dei dirigenti, che si mette in gioco con l'opinione pubblica attraverso le Primarie aperte a tutti. In un panorama di partiti-azienda (Berlusconi, Casaleggio-Grillo) e di involuzioni storiche (Salvini) è una consolazione partecipare alla convenzione del Partito Democratico.

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16 giugno 2017
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Tino Bedin