CADONEGHE

Diario / GIOVEDÌ 16 APRILE 2015

Prima parte del laboratorio "Tracce di memorie"
Un'antologia di vite di lavoro
L'identità della popolazione anziana e della comunità
   Gli anziani sono contemporaneamente protagonisti e spettatori giovedì 16 aprile a Cadoneghe. L'ambientazione è la sala consiliare del municipio; è dopocena: ora e luogo in cui non ti aspetti di trovare soprattutto persone anziane. L'occasione è la presentazione intermedia di "Tracce di memorie", laboratorio di narrazione teatrale organizzato dal Comune di Cadoneghe e rivolto a cittadini di almeno 67 anni. Le persone che hanno partecipato al laboratorio sono quasi tutte presenti e - come è tradizione per ogni spettacolo di comunità - sono venuti "accompagnati" dai familiari, in gran parte anch'essi di "una certa età". Già questo dimostra il successo dell'iniziativa promossa dal sindaco Michele Schiavo e dall'assessore al Sociale Augusta Parizzi: se infatti i protagonisti hanno voglia di mostrarsi a chi li conosce, vuol dire che si sentono appagati dei risultati raggiunti.
Ne dà atto Michele Schiavo nel saluto iniziale, nel quale conferma una peculiarità della sua amministrazione comunale: l'attenzione alla componente di socialità e di comunità ritenuta una risorsa essenziale. La pensano così anche i cittadini, vista la folta partecipazione alla presentazione.
L'idea è stata quella di far diventare i ricordi degli anziani uno "spettacolo", un "teatro".
Fin da subito è apparso chiaro che la trama del racconto non poteva che essere il lavoro. È questa l'identità di Cadoneghe ben raccontato e documentata nel libro "Industriosa Cadoneghe" scritto qualche anno fa da Albino Bellon e che è servito come base anche a questo laboratorio teatrale, come ricorda durante la serata il regista teatrale Stefano Skalkotos.
L'opportunità della scelta emerge dal video che raccoglie - ordinandoli per trama - i ricordi di una parte degli anziani che partecipano al laboratori. Il video è interessante sia perché è un'antologia dei lavori che gli abitanti di Cadoneghe hanno svolto nella seconda metà del secolo scorso (qualche protagonista anche prima) sia perché fa emergere una convinzione diffusa: che il lavoro fosse "meglio" allora rispetto ad oggi.
Su questo punto il senatore Gianpiero Dalla Zuanna, invitato dal Comune a commentare la serata, propone una riflessione, notando l'apparente contraddizione fra la durezza di molte condizioni di lavoro descritte dagli anziani e il giudizio sul presente. Una spiegazione del resto c'è: nella loro giovinezza il lavoro per quanto duro era "la speranza" e diventava certezza; nella giovinezza di oggi il lavoro è una rincorsa e continua nell'incertezza.
Gianpiero Dalla Zuanna non manca di utilizzare anche la sua indiscussa competenza di docente universitario di Demografia per suggerire utili approfondimenti sull'identità di una comunità e sui rischi dello "spaesamento", che iniziative come "Tracce di memorie" affrontano in forme positive.
Sull'identità e la comunità erano prima intervenuti sia l'assessore municipale al Lavoro Denis Giacomini sia l'assessore al Sociale Augusta Parizzi.
La serata vira poi nello spettacolo, protagonisti altri anziani che frequentano il laboratorio teatrale, curato dalla Cooperativa Top Teatri Off di Padova e illustrato da Loris Contarini.
Questa parte chiarisce ai presenti che il racconto, la storia, la memoria sono strumenti e non finalità del laboratorio. Non ne uscirà insomma una storia di Cadoneghe, ma una più completa identità delle persone che lo frequentano: oltre che recuperare o rafforzare i legami con la comunità, essi stanno infatti rafforzando i legami… con se stessi, si valorizzano e valorizzano la loro età.

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19 aprile 2014
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Tino Bedin