CADONEGHE

Diario / GIOVEDÌ 28 AGOSTO 2014

Gremita per il funerale la chiesa di San Bonaventura
Gastone Brogio: una vita generosamente condivisa
"Ti voglio bene" lo diceva come saluto, lo dimostrava in silenzio
   È il giorno dell'addio a Gastone Brogio. Nella chiesa di San Bonaventura a Cadoneghe siamo in moltissimi: occorre anche il piazzale per contenerci. Per i suoi familiari non è certo una novità, abituati a condividere con il loro Gastone decine e decine di amici, conoscenti, bisognosi. Una dimensione che ho sempre ammirato in Gastone Brogio: il condividere le amicizie con la sua famiglia; ho sempre pensato che fosse in modo per farti sentire di famiglia.
Un po' di famiglia con Gastone lo ero effettivamente. Egli non mancava occasione di ricordare che la mia nonna paterna era una "Brogia". E il ricordo era accompagnato da altri ricordi di sostegno reciproco, di tempi difficili, di speranze. Anche per questo legame aveva piacere di parlare con me.
Ma era un atteggiamento che Gastone Brogio aveva con tutti. Lo ricorda nell'omelia funebre don Egidio Munaron, il prete che ha fondato la comunità di San Bonaventura e che vi è tornato nella vecchiaia per coltivare la fede che ha seminato in anni lontani. È stata una bella scelta far presiedere la liturgia del commiato a lui: per l'età, per la vita, per il tempo condiviso con Gastone. I concelebranti sono moltissimi. Li conosco quasi tutti e so che ognuno di loro è lì perché ha avuto modo di incontrare Gastone e di ricevere da lui sostegno.
La condivisione della tavola - oltre che simbolo di condivisione di sentimenti - era per Gastone Brogio anche il simbolo della condivisione economica. Anche questo ricorda don Munaron nell'omelia ed immagino che ciascuno dei presenti alla preghiera di commiato aggiunga suoi personali ricordi al riguardo, quasi mai episodi: piuttosto accompagnamento di situazioni, di esperienze, di speranze, di progetti familiari o comunitari. Non occorre elencarli. Li conoscono oi destinatari. "Ti voglio bene" lo diceva come saluto, lo dimostrava in silenzio.

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22 settembre 2014
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Tino Bedin