CADONEGHE

GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

Dialogo alla Festa Democratica
I primi giorni di Elly Schlein
al Parlamento di Strasburgo

La prospettiva programmatica dell'Unione Europea
   L'Europa è decisiva per le persone, per le imprese e anche per le istituzioni italiane. I suoi limiti politici ed organizzano sembrano prevalere, ma questi limiti si segnalano anche ai cittadini proprio perché avvertiamo che non possiamo farne a meno. Giustamente quindi il Partito Democratico di Cadoneghe ha inserito una serata dedicata all'Europa nel programma della Festa Democratica che si svolge dal 5 al 13 luglio nel tradizionale spazio a fianco degli impianti sportivi "Martin L. King". Giovedì 10 luglio, ore 21.30, alla Festa si dialoga con l'europarlamentare Elly Schlein. A me è stato chiesto di introdurre e coordinare il dialogo.
Elly Schlein è alla sua prima esperienza nel Parlamento di Strasburgo. A Cadoneghe c'è già stata durante la campagna delle Primarie del Partito Democratico, alle quali ha sostenuto come segretario nazionale Pippo Civati.
La sua legislatura è cominciata l'1 luglio, come componente dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici (questo il nome ufficiale del gruppo di cui fanno parte gli eurodeputati del PD). Schlein ha scelto di lavorare nella commissione per lo sviluppo; è membro sostituto della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere. La scelta dei settori di lavoro corrisponde alla preparazione e alle esperienze della parlamentare.
Di questo lavoro ci siamo impegnati, lei ed io, a parlare fra un anno. Questo "dialogo europeo" potrebbe infatti diventare un appuntamento fisso della Festa Democratica di Cadoneghe, onorando il metodo del "rendere conto" che ogni eletto deve adottare.
Per quest'anno la serata non poteva che essere dedicata all'attualità con particolare riferimento alla seduta di martedì 15 luglio, quando il Parlamento europeo voterà il presidente della Commissione Europea: la designazione è per Jean-Claude Juncker, lussemburghese, popolare. Sulla politica dell'Unione Elly Schlein ha detto in campagna elettorale: "La priorità innanzitutto è cambiare rotta perché le politiche economico-sociali degli ultimi anni non hanno saputo dare risposta a questa crisi gravissima e l'hanno, anzi, in molti casi peggiorata. Ci vuole molto più coraggio, bisogna attuare delle politiche di investimento sull'innovazione, sull'istruzione, sulle nuove tecnologie e basta austerità".
Penso che anche lei aiuterà il cambiamento: per la preparazione europea che ha già dimostrato nel "dialogo" a Cadoneghe, per la sua formazione politica e professionale e anche per la vita della sua famiglia. Ecco come Elly Schlein stessa la testimonia.
"Mi ha sempre affascinato come la storia di mio nonno paterno e quella di mio nonno materno si intreccino, pur così diverse, a tracciare una storia europea che mi ricorda ogni giorno perché abbiamo fatto l'Europa. Mio nonno paterno è partito nei primi del '900 da una città dell'Est dell'Europa, Leopoli, per andare negli Stati Uniti a costruirsi un futuro migliore. È nell'isola di Ellis Island che il cognome è diventato Schlein. Purtroppo mio nonno, durante la seconda guerra mondiale, ha perso il resto della sua famiglia rimasta in Europa. Negli stessi anni mio nonno materno, Agostino Viviani, si laureava a Siena, unico senza la camicia nera, e difendeva gli ebrei nei tribunali a costo di prendere sputi dai suoi concittadini. Per questo abbiamo fatto l'Europa. Per uscire dalle tragedie del '900 e impedire che si ripetessero per le generazioni a venire. Non possiamo permetterci di dare per scontata la pace".

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20 luglio 2014
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