VECCHIAIA

MERCOLEDÌ 1 MAGGIO 2019

Selvazzano Dentro, Hotel Piroga
Francesco Baldin e Anteas
nel sostegno attivo alla longevità

Il ruolo del presidente anche nei rapporti con AltaVita e dell'associazione a Palazzo Bolis
L'Anteas di Selvazzano Dentro compie 20 anni e, sotto la spinta del presidente Francesco Baldin, li celebra con un rilancio dei propri impegni di volontariato e con la progettazione di altre forme di presenza sociale, come l'accompagnamento a scuola degli alunni con il Pedibus, che è contemporaneamente un servizio alla terza età alla quale assicura un invecchiamento attivo.
La terza età è da sempre il terreno di servizio dei 500 volontari dell'Anteas che il 1° maggio celebrano il ventennale alla Piroga di Selvazzano. Ed è per questa specificità che tra il presidente Francesco Baldin e il senatore Tino Bedin si è creato un legame di collaborazione durante il concomitante impegno per gli anziani di AltaVita Ira. Per questo Tino Bedin ha voluto accompagnare la festa del ventennale dell'Anteas con un riconoscimento specifico al presidente.

Caro Presidente Baldin,
so che il Comune di Selvazzano Dentro si fa interprete della gratitudine per il contributo che Lei sta profondendo da molti anni nella sua Comunità e nella sua Città. Ne sono molto lieto per Lei. Ne sono lieto anche per me: il riconoscimento a Lei è, infatti, anche la conferma del valore di una lunga e feconda collaborazione che la Provvidenza ci ha fatto vivere in una Istituzione pubblica, cui abbiamo voluto - Lei ed io - dare il volto sia di una comunità familiare sia di una comunità civile: AltaVita Ira, di cui sono stato Presidente mentre Lei vi ha svolto il ruolo di Presidente del Comitato Ospiti e Familiari.
Si è trattato di un ruolo volontario e per questo tanto più apprezzabile; un volontariato competente, che si era formato sia nella rappresentanza dei colleghi di lavoro sia nell'organizzazione di sostegni proprio alla Terza Età.
Mi è parso, tuttavia, che lo stile ed i contenuti del suo servizio volontario alle persone che vivono nelle Residenze di AltaVita Ira e ai loro familiari siano stati prima di tutto il prolungamento della naturale attenzione che Lei aveva per la "sua" ospite: mamma Maria; infatti, oltre che per lei come figlio, come Presidente del Comitato ha saputo aggiungere occhi e cuore per tutte le altre persone anziane e per gli altri familiari. Non si stupisca, caro Presidente Baldin, se tra le immagini esemplari della mia Presidenza di AltaVita conservo quella del 31 gennaio 2009, quando Lei e i suoi numerosi familiari avete "fatto famiglia" al Beato Pellegrino attorno a Maria Dainese Baldin che compiva i 100 anni, facendo diventare anche visivamente il Beato Pellegrino la "grande casa" dei Colli dove la vostra famiglia si era formata.
Ambizione di AltaVita Ira è infatti quella di essere uno strumento perché le persone possano "continuare a fare famiglia" anche quando l'abitazione personale diventa inadeguata alla vita dell'anziano.
Per questo il Comitato Familiari e Ospiti da Lei presieduto è stato parte integrante dell'Istituzione durante la mia Presidenza. La "rete" di sicurezza, protezione e relazioni per gli anziani è stata quotidianamente intrecciata dal Personale ma anche dai Familiari: le "orditure" erano necessariamente specifiche e quindi diverse, ma il risultato è stato unico. Non a caso l'ultimo atto della sua Presidenza è stata la partecipazione del Comitato Familiari ed Ospiti ad un Consiglio di amministrazione di AltaVita dedicato all'esperienza quinquennale del Comitato, per valorizzarla e farla entrare nelle buone prassi dell'Istituzione.
Gli incontri di Residenza, da Lei rilanciati subito dopo il suo insediamento, sono stati una di queste buone prassi: grazie al suo contributo, i familiari hanno potuto vivere non il rapporto di "clienti" di una struttura di servizi, ma l'esperienza di protagonisti della vita dell'istituzione ed essere almeno parzialmente "compensati" del senso di "limitazione" che comunque ogni familiare prova nell'affidare ad altri la mamma, il papà, un nonno. Al riguardo, particolarmente rilevante è stato il suo impegno, caro Presidente Baldin, nell'accompagnamento dei familiari che facevano riferimento alla Residenza che Ira aveva all'Arcella e alla sua sostituzione con Palazzo Bolis, proprio a Selvazzano Dentro: situazione delicata, in cui la collaborazione di tutti si è rivelata straordinariamente vincente a vantaggio delle persone anziane.
La partecipazione dei Familiari alla conoscenza diretta della struttura, della sua organizzazione e dei suoi obiettivi, realizzata grazie al Comitato, è stata per me Presidente una preziosissima risorsa. Il Consiglio di amministrazione ha potuto disporre di un monitoraggio continuo e competente sulla qualità del proprio servizio, che ha contributo a determinare situazioni favorevoli per gli ospiti ed anche a rafforzare la posizione di AltaVita Ira fra le istituzioni padovane che si dedicano alle persone anziane.
Costante è stata anche l'attenzione che il Comitato da Lei presieduto ha dedicato alle questioni economiche: il costo del ricovero per la gran parte delle famiglie è infatti molto pesante; per questo era necessaria la vigilanza sia sull'organizzazione dell'Istituzione, sia sul ruolo essenziale della Regione Veneto nell'erogazione delle risorse e nel riconoscere il crescente carico sanitario degli anziani affidati ai Centri di servizio. Sull'uno e sull'altro fronte il Consiglio di amministrazione ha potuto contare sull'attività del Comitato.
Si è trattato di una cooperazione in cui ciascuno ha messo a disposizione le rispettive competenze ed esercitato il proprio ruolo per realizzare, senza commistioni, l'identico fine: la qualità della longevità. È stato il fine per noi amministratori di una istituzione comunitaria. Lo è stato per Lei e il Comitato in quanto somma di famiglie.
Uno spirito così non è finito con la conclusione del suo incarico di Presidente. La Provvidenza ha consentito a Lei e a me di continuare a lavorare insieme per la longevità anche a Palazzo Bolis, nel suo Comune: qui Lei ha fin dall'inizio fatto entrare il "paese" a Palazzo Bolis, attraverso i volontari della sua Associazione e attraverso persone vicine… di casa. Se Palazzo Bolis è diventato luogo della Comunità (ricordo gli incontri di Parrocchia prima e dopo l'attivazione), lo si deve anche al suo lavoro e al suo stile coinvolgente.
Anch'io come Presidente mi sono sentito parte della Comunità di Selvazzano, con i cui Amministratori avevo proficuamente lavorato: ed è per questo che mi piace partecipare a questo evento di Selvazzano che la vede protagonista.
Grazie.
Con un cordiale arrivederci.
Tino Bedin
Presidente di AltaVita Ira 2006-2014

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22 maggio 2019
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Tino Bedin