RASSEGNA STAMPA

la Repubblica
26 marzo 2005
di Silvio Buzzanca

Elia, presidente emerito della Consulta, critica la riforma della Cdl
"Un premier invulnerabile con più poteri di Bush"
Lo strappo: un progetto sbagliato nel metodo, frutto di un orrendo strappo istituzionale. L´informazione: non affronta i temi dell´informazione, c´era da aspettarselo da chi ha fatto la Gasparri

ROMA - Professor Leopoldo Elia, questa riforma costituzionale non ha proprio nulla di buono?
"E´ sbagliata perché nasce male sul piano del metodo. Come ha detto Fassino è frutto di un orrendo strappo costituzionale. Non hanno accettato il dialogo, le modifiche apportate alla Camera vengono solo dalla maggioranza e nei punti fondamentali è rimasto l´impianto di Lorenzago integrato dalla cosiddetta "sfiducia costruttiva". Non c´è stata convergenza, come alla Costituente, perché è mancato il dialogo sui punti fondamentali. La devolution non si poteva toccare perché metteva a rischio i rapporti fra la Lega e gli altri partiti della maggioranza. Non si potuto discutere, cosa più grave, del rafforzamento del premier. Si è arrivati a risultati che stravolgono principi fondamentali del costituzionalismo moderno. Come questa idea di un voto del popolo che dovrebbe vincolare rigidamente tutti per cinque anni. Non regge di fronte alle prove delle storia. Ci sono sempre fatti nuovi che mettono in discussione il rapporto fra il primo ministro e la sua maggioranza".
Il centrodestra replica che hanno copiato proposte del centrosinistra. E Cesare Salvi ammette che in Bicamerale il centrosinistra ha sbagliato.
"Non condivido questo eccesso di autocritica di Salvi. Ha dimenticato che nel suo progetto di premierato forte, non fortissimo o assoluto, c´era una via di salvezza di tipo democratico simile a quella prevista in Germania: il premier poteva chiedere lo scioglimento, ma poi era possibile arrivare ad una vera sfiducia costruttiva. Un potere offerto a tutti i deputati, senza creare parlamentari di serie A e serie B. Purtroppo sulla Bicamerale si fanno troppe confusioni. Però mi fa piacere che Galli Della Loggia riconosca onestamente che non c´è paragone fra la nostra riforma del Titolo V e questa legge. Quella riforma sviluppava i principi supremi della Costituzione; questa legge non sviluppa, stravolge tutti i principi della Carta, in particolare quello dell´autonomismo".
La maggioranza cita anche la bozza Amato....
"La bozza Amato aveva una formulazione molto ambigua, parlava di maggioranza autosufficiente. Ma non era detto a quale livello si poneva l´asticella per evitare lo scioglimento. Dopo, con un´alzata di ingegneria costituzionale, partendo dalla bozza Amato sono arrivati a mescolare il criterio della maggioranza iniziale collegata al primo ministro con quello della metà più uno della Camera. Questa è la trovata che molti non hanno capito. Abilmente, ma anche grossolanamente, hanno mischiato le due cose. Raggiungere la metà più uno dei 518 deputati è quasi impossibile e introduce una concentrazione di poteri che possono convivere solo se non si mescolano. Fissare quel quorum e cercarlo solo fra la maggioranza iniziale fa diventare il primo ministro invulnerabile. Come il presidente americano, che però non può porre la fiducia e sciogliere le Camere. Il nostro premier avrebbe i poteri di Bush più quelli di Blair e Schroeder".
L´accuseranno di essere catastrofista.
"Io invece mi meraviglio molto di leggere D´Alema che dice di essere per il rafforzamento del premier, ma si duole della mortificazione del Presidente della Repubblica e delle Camere. Non capisco questo discorso. Se rafforzano il premier in questo modo, per forza debbono poi togliere poteri al presidente e alle Camere".
Nel testo manca qualcosa?
"Si parla pochissimo di Europa. L´argomento è trascuratissimo. Ma non è una carenza casuale: non si vogliono troppi vincoli. Né in Italia né in Europa".
Altre carenze?
"I temi della libertà dell´informazione e del pluralismo. Ma vuole che una maggioranza che ha votato quella legge sul conflitto di interessi e la Gasparri si faccia carico di questo problema? Sarebbe chiedere la luna".
Adesso molti temono che la Cdl arriverà fino in fondo. Lei che ne pensa?
"Io mi meraviglio molto della meraviglia di altri. Troppi si sono illusi per voglia di conciliazione. Tutto dipenderà dall´esito delle regionali e dalle previsioni sulle politiche. Ma questo testo, bisogna dirlo, è il logico sviluppo di quello che è accaduto in questa legislatura. Si vuole creare un primo ministro irresponsabile anche verso la sua maggioranza".
L´Unione è in grado di fare controproposte? Da dove partire?
"Bisognerebbe partire alzando a due terzi il quorum per modificare la Costituzione. Bisogna metterla in sicurezza. Poi troveremo i modi per dare più poteri al primo ministro, già molto rafforzato, senza fare diventare il capo dello Stato un passacarte".

sommario

26 marzo 2005
rs-05-015
scrivi al senatore
Tino Bedin