ESTE

Diario / DOMENICA 17 FEBBRAIO 2019

Nel Duomo di Santa Tecla la confermazione per 47 adolescenti
L'entusiasmante sfida delle Beatitudini
nel giorno della cresima

La liturgia presieduta dal vescovo irlandese mons. Paul Tighe
   Sono 47 i ragazzi che domenica 17 febbraio ricevono il sacramento della Cresima nel duomo di Santa Tecla ad Este. Sono ragazzi anche delle comunità del Pilastro e di Rivadolmo, che insieme si sono preparati a questo appuntamento religioso.
Non solo loro: anche genitori, padrini e madrine sono stati coinvolti nel cammino dei ragazzi. Il momento conclusivo di questo cammino è stato vissuto giovedì 14 alla sera nella chiesa di Rivadolmo: una veglia di meditazione, simboli, impegni guidata dall'arciprete di Este don Franco Rimano. Ci sono stato anch'io, assieme ai genitori di Giacomo Boniolo, un ragazzo di famiglia che mi ha proposto di essergli padrino in questo passaggio della sua crescita spirituale e fisica.
Domenica in duomo i 47 cresimandi sono accompagnati da molti familiari che riempiono la chiesa, con affetto e compostezza: non è una festa, ma un impegno e tutti ne sono consapevoli. Lo sintetizza la guida della celebrazione all'inizio della liturgia della Confermazione; avverte; "Comincia il rito della confermazione. I cresimandi vengono chiamati per nome e si presentano al Vescovo; rispondendo: Eccomi, essi confermano a Cristo la loro volontà di ascoltarne la voce e di mettere in pratica la sua Parola".
A cresimare i ragazzi di Este è mons. Paul Tighe, un vescovo irlandese che da un anno e mezzo è segretario del Pontificio Consiglio per la Cultura, un organismo della Chiesa universale. Prima della messa l'avevamo visto prepararsi da solo l'altare e il messale, con la familiarità di un prete del luogo. In effetti mons. Tighe ha una solida amicizia con Este e i suoi preti ed è per questo che è qui. Per i ragazzi è una ricchezza in più oggi e un ricordo in più domani: la ricchezza è una spiegazione delle Letture domenicali fatta da un prete di culturale che sa essere profondo e semplice; il ricordo li aiuterà a sentirsi membri di una Chiesa davvero universale e magari anche cittadini di un'Europa nella quale Este e l'Irlanda sono lo stesso paese. Il Vangelo della Messa è fra i più entusiasmanti e più sfidanti per dei ragazzi: la predica di Gesù sulle Beatitudini: "Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame… Beati voi, che ora piangete…".
Tra i ragazzi conosco solo Giacomo, di cui sono padrino. A Santa Tecla ci sono però padrini e madri che invece ho conosciuto negli anni in cui sono stato senatore di Este: per me è una ricchezza continuare anche in questa veste a far parte di una comunità cui sono stato a fianco per dieci anni.
Per questo mi piace ricordare oggi tutti i nomi dei 47 ragazzi di Santa Tecla, Pilatro e Rivadolmo con i quali mi sono messo in fila per raggiungere con loro l'altare e la cresima: Simone Albertin, Mattia Bagno, Edoardo Barison, Gaia Baù, Andrea Bellucco, Lorenzo Biasin, Giacomo Boniolo, Ettore Bovo, Sara Canazza, Francesco Castellano Spadone, Emma Cavallaro, Matteo Da Molin, Leonardo Dal Bello, Camilla Destro, Giacomo Fantini, Carlotta Ferrante, Anna Girardi, Susanna Grigolo, Alberto Guzzo, Aurora Lollo, Marco Lollo, Sara Marchetto, Linda Maron, Tommaso Maron, Valentina Mattiolo, Daniele Migliorin, Camilla Momoli, Tommaso Momoli, Ilenia Montagnana, Michela Montecchio, Alessandro Nalin, Sophia Pinzan, Anna Pistore, Guido Rama, Angelica Rosa, Giovanni Rubini, Edoardo Ruffin, Giovanni Simionato, Nicola Spina, Martina Togliani, Marco Tinello, Mattia Tinello, Silvia Zoe Vascon, Vittoria Vigato, Lucia Zamana, Ludovica Zarantonello e Maria Giulia Zogno.
All'altare siamo noi padrini a presentare i ragazzi al vescovo, posando ciascuno la mano destra sulla spalla del cresimando, per prendersene cura mentre il cresimando pronuncia il suo nome e mons, Paul Tighe con il crisma, consacrato il Giovedì santo, gli traccia sulla fronte un segno di croce e gli dice: "Ricevi il sigillo dello Spirito che ti è dato in dono".

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